Il Community Work è estremamente importante nel campo della sicurezza.
Al centro degli sforzi della SWITCH-Community in materia di sicurezza vi è il Security Working Group (Security WG). Questo gruppo di lavoro si è riunito per la prima volta all’inizio del 2003. Allora come oggi, gli incontri erano finalizzati a uno scambio di informazioni, esperienze e conoscenze nel campo della sicurezza, nonché al networking tra i responsabili. L’obiettivo comune è limitare o provenire i danni dovuti a incidenti di sicurezza.
Gli incontri si tengono almeno due volte all’anno. Il programma, svolto in notevole misura dalla Community stessa, non consiste solo in "best practice" e "success story" come ispirazione per il proprio lavoro, ma anche nella discussione sugli errori di altri e sulle sfide alle quali non si è trovata ancora una risposta. Spesso dalla Community scaturiscono nuovi spunti di soluzione. Le idee non nascono solo all’interno del programma organizzato: quelle che a prima vista sembrano pause caffè sono un’eccellente occasione per uno scambio informale tra i membri dei gruppi di lavoro. Alcuni argomenti sono più adatti da discutere in piccoli gruppi durante l’intervallo piuttosto che in una seduta plenaria.
I contatti personali all’interno della Community sono essenziali per il lavoro di tutti i partecipanti: gli incidenti di sicurezza colpiscono raramente una sola organizzazione. In caso di emergenza i contatti personali permettono una collaborazione rapida ed efficace. E poi creano fiducia - un elemento essenziale per curare una comunicazione aperta. Lo stesso vale naturalmente anche per la cooperazione internazionale, dove il Computer Emergency Response Team di SWITCH (SWITCH-CERT) rappresenta gli interessi della Svizzera quale membro di una Community globale.
La SWITCH Community è per me una questione di cooperazione interpersonale. È solidarietà che inizia dal livello professionale per poi estendersi a quello degli utenti o dei cittadini. Per mantenere vivo questo processo deve profilarsi come entità di interesse pubblico.
Francois Tamone, Ignegnere di sistema (HES-SO Genève)
La composizione del Security WG non è cambiata molto nel corso degli anni. Le università, il settore dei politecnici, le scuole universitarie professionali, le alte scuole pedagogiche e altre organizzazioni allacciate a SWITCHlan sono tutte ben rappresentate. Le organizzazioni più grandi e dotate di maggiori risorse possono impegnarsi più di quelle piccole, ma anche queste ultime sono ampiamente coinvolte.
Visto l'importante ruolo della Community nel campo della sicurezza, SWITCH ha adottato lo stesso approccio per i suoi servizi nel settore finanziario. Inizialmente i clienti del ramo bancario si erano mostrati scettici perché sono in concorrenza tra di loro. Oggi lo scambio franco tra le parti è diventato all'ordine del giorno anche nell'ambito dei servizi per le banche. Naturalmente all'interno della Community tutti devono rispettare rigorosamente le regole che garantiscono la confidenzialità. Si applicano per esempio la Chatham House Rule e il Traffic Light Protocol – accordi standardizzati per lo scambio di informazioni degne di protezione.
La SWITCH Community e lo scambio con altre università sono molto importanti per il mio lavoro. All’interno della comunità si discutono non solo sviluppi tecnici, ma anche normativi e politici. Una procedura armonizzata e un fronte compatto danno inoltre maggiore voce in capitolo alle università.
Marc McGuinness, Incaricato della sicurezza ICT (ZHAW)
Uno "spin-off" del Security-WG è il gruppo di lavoro Sistemi di gestione della sicurezza informatica (ISMS-WG), che è nato da un’esigenza della Community. Questo sviluppo mostra che anche le università vogliono gestire in modo organizzato la sicurezza delle informazioni.