Lanciare un'identità valida tutta la vita: alla realizzazione di questo obiettivo hanno contribuito diversi gruppi di lavoro.
L'infrastruttura di autentificazione e autorizzazione SWITCHaai è un grande successo. Da oltre dieci anni facilita il lavoro ai membri delle università perché consente loro di registrarsi con un'unica password presso i servizi web delle varie università. La nuova identità accademica Swiss edu-ID vuol fare ancora di più: in futuro sarà allestita dagli utenti stessi, sarà valida per tutta la vita, permetterà accessi temporanei per gli ospiti e sarà estesa a servizi non su base web. Considerate le numerose istituzioni, le centinaia di servizi e le centinaia di migliaia di utenti coinvolti, si tratta ovviamente di un'impresa molto complessa e ambiziosa.
La gestione delle identità è profondamente ancorata nei processi delle università. Per poter spiccare il volo con sicurezza, Swiss edu-ID deve essere compatibile con i sistemi di Identity- e Access-Management delle istituzioni e con i loro processi amministrativi. Occorre un esame critico dei concetti da parte dei provider delle identità e dei gestori dei servizi per trovare un minimo comune denominatore che regga la prova della realtà quotidiana. L’infrastruttura deve rispondere alle esigenze future, portare una semplificazione dell’attività e offrire un valore aggiunto alle singole istituzioni ma anche a livello inter-universitario. Non solo: bisogna tener conto anche di altre iniziative nel campo delle identità, individuare sinergie e prevedere delle interfacce.
Occorre conoscere a fondo i processi locali per progettare e implementare Swiss edu-ID.
Michael Pfister, UNIBE, Servizi IT
Poiché Swiss edu-ID contiene dati personali, entrano in gioco anche le norme sulla protezione dei dati e le questioni tecniche di sicurezza. Al centro dell'attenzione vi sono però chiaramente le esigenze delle università partecipanti e l'adeguamento di Swiss edu-ID alle loro strutture.
Non tutti i membri dei gruppi di lavoro possono trarre un vantaggio diretto dagli sforzi profusi. Per alcune università il plusvalore si manifesterà solo con il tempo. È quindi ancora più importante che gli attuali (e futuri) working group riuniscano sia visionari sia realisti con i piedi per terra e aiutino nella transizione da SWITCHaai a Swiss edu-ID. Questa è una fase delicata per ogni istituzione ed è quindi accompagnata da un Advisory Board con funzioni consultive.
È importante paragonare Swiss edu-ID con la realtà istituzionale perché ci sono molti investimenti e cambiamenti da attuare all’interno delle organizzazioni.
Pierre Mellier EPFL, maneger segmento IT SI – Governance and Planning Administration
Swiss edu-ID è sostenuta da swissuniversities come progetto infrastrutturale. Con questa iniziativa antesignana SWITCH, assieme alle università, vuole fornire un contributo determinante alla piazza scientifica svizzera. La versione 1.0 di Swiss edu-ID è operativa dal marzo 2015. Serve da base per progetti pilota e per la concretizzazione dell’architettura della versione 2.0. La nuova versione consentirà alle istituzioni di arricchire di nuovi attributi le identità già allestite e di concedere - o rifiutare - l’accesso ai servizi.
Inizialmente ero scettico su come lanciare Swiss edu-ID di fronte alla grande complessità dei molteplici usi. Eppure la semplice idea di usare due modelli – quello ‹classico› compatibile con AAI e quello ‹esteso› con l’aggiunta delle funzionalità di Swiss edu-ID – per fornire attributi ai provider dei servizi è piuttosto convincente.
Lars Händler, Biblioteca ETH, Servizi IT
Si sta quindi per compiere un nuovo, importante passo sulla via della nuova identità digitale: con la versione 2.0, Swiss edu-ID potrà spiccare il volo. Ciò è possibile solo grazie al know how degli esperti e alle prove in scala reale svolte dai membri dei gruppi di lavoro.